Ancora nessun commento

GRAZIE, EMINENZA!

Il nostro Arcivescovo, card. Angelo Scola, ha compiuto la sua VISITA PASTORALE AL DECANATO VILLORESI giovedì 24 novembre.

Questo momento si colloca ed esprime la “cura” del Vescovo verso le sue comunità: Egli vuol essere presente per “convocare, guidare, incoraggiare e consolare il popolo santo di Dio che gli è stato affidato”.

Abbiamo preparato questo incontro da diversi mesi nei Consigli Pastorali (con le varie Commissioni), confrontandoci con il Consiglio Pastorale Decanale, che ha elaborato le domande da rivolgere al Cardinale. Abbiamo così potuto “rileggere” la realtà del Decanato Villoresi, individuando come prioritarie le tematiche relative alla famiglia, ai giovani, al lavoro, alla povertà, alla trasmissione della fede, ai laici, alla cultura.

E su queste il nostro Arcivescovo non ha mancato di offrire le sue riflessioni.

Ci ha invitato a custodire la verità e la forza del “per sempre” nell’amore e nella vita (“uno costruisce se stabilisce rapporti stabili; senza amore la vita diventa smunta”);  a percorrere con decisione la via della testimonianza: se siamo convinti, diventiamo convincenti, nella semplicità delle relazioni (citando Madre Teresa di Calcutta: “Esse amano Gesù, e trasformano in azioni la loro vita”). Ha riproposto la centralità e la bellezza del “pensare come Cristo” negli affetti, nel lavoro, nel riposo, prendendo a paradigma la vita degli Apostoli: Ascolto della Parola di Dio, Preghiera, vita fraterna, missione: questi sono i “fondamentali” del cristiano e questo è decisivo per uscire dalla “confusione” che oggi prende un po’ tutti. Ha invitato a guardare al tema drammatico delle migrazioni come a un processo storico che noi non possiamo impedire, ma orientare con l’apporto di tutti: realtà ecclesiale, Istituzioni, Società civile. Infine a “rendere cultura la fede” con una esperienza autentica di rapporti con Gesù, gli altri, se stessi.

visita-pastorale-3

ALCUNI MOMENTI “ALTI”

Mi sembra doveroso rimarcare che la VISITA PASTORALE, proprio per il suo stile FERIALE che consente di incrociare la vita normale e quotidiana delle persone (senza quindi l’apparato fastoso che spesso accompagna la presenza del Vescovo), è stata volutamente affiancata anche dalla presenza del Vicario Episcopale mons. Giampaolo Citterio che ha incontrato diversi ambiti qualificati della nostra vita comunitaria: Consiglio Pastorale di Decanato, Catechiste, Operatori Caritas, Corali di tutte le Parrocchie nella festa di s. Cecilia, Giovani.

Così come lo scrivente Decano ha visitato i Consigli Pastorali di tutte le Parrocchie e ha dedicato tempo per avvicinare i sacerdoti e le realtà giovanili.

Posso dire che sono stati momenti molto belli e intensi, sia per la ricchezza delle riflessioni e delle prospettive di lavorio pastorale emersi, sia soprattutto per la grande rete di persone che vivono la fede e si impegnano in ogni parrocchia per l’annuncio evangelico (preghiera, servizio, carità).

Vorrei rimarcare in particolare la straordinaria presenza di giovani nella convocazione di preghiera e di festa vissuta ad Arluno sabato 1 ottobre sera (insieme con i seminaristi del seminario di Milano che abbiamo ospitato nella “Missione Vocazionale”).

Vedere la chiesa di Arluno piena di giovani “come la notte di Natale”, non solo ha lasciato stupiti, ma ha anche innestato un grande pensiero positivo di fiducia e di speranza e di bellezza di cui non possiamo non tener conto, anche perché non è stata una convocazione episodica, ma esprime la condivisione dei percorsi formativi offerti dalle parrocchie e dagli oratori, di cui la neonata Comunità Seminaristica Adolescenti appare come segno molto significativo per tutti.

Né posso dimenticare la maestosa convocazione decanale di tutte le corali che martedì 22 ottobre (festa di s. Cecilia) hanno onorato la loro patrona con una s. Messa ricca di canti e di armonie, preludio di quelle natalizie e angeliche, ma frutto di un grande impegno che “fa cantare i cuori”.

Così come l’incontro con le Caritas, molto partecipato e animato, per il,  continuo dilatarsi di problematiche umane e familiari, da rapportarsi con l’esiguità dei mezzi disponibili, ma anche con l’enorme ricchezza del volontariato che esprime la “fantasia della carità”

LA GRAZIA DELLA VISITA  PASTORALE:

La bellezza e la verità della fede

Abbiamo accolto il nostro Vescovo come successore degli Apostoli, come colui che è qui ”nel nome del Signore”: è il Signore quindi che ci guida, ci accompagna, ci consola, ci porta a conversione: non ci lascia soli; non siamo abbandonati, né succubi del buio della notte.

La nostra vita di cristiani si svolge dentro a un disegno che il buon Dio tratteggia momento per momento: chiamandoci a sé per offrirci un respiro più profondo, un orizzonte sempre più grande e colorato. Perché possiamo vivere con nel cuore la gioia del Vangelo, la luce della vita di Dio, l’amicizia di Gesù , che ci parla di amore, non di consumo; di dono non di possesso.

visita-pastorale-4

La scelta del lavorare insieme

Tutto questo – il Decanato lo propone continuamente – lo si vive insieme, in comunione.

Questa è la sostanza della Chiesa e anche il dono che possiamo fare a questo mondo così disgregato.

Stima e fiducia stiano quindi a fondamento della nostra presenza cristiana. Disponibilità verso gli ultimi e servizio nella gratuità siano il segno di persone che non fanno calcoli, ma sanno offrire attenzione e condivisione. Ciascuno sa che è chiamato a donare qualcosa “per”… non a fare qualcosa “contro”!

Così si vincono contrapposizioni, si superano faziosità, si stemperano giudizi “irrevocabili”, non si marginalizza nessuno ma si respira insieme, perché la gioia del vangelo sia la nostra forza!

visita-pastorale-5

Un Grazie a tutte quelle persone che hanno reso possibile la buona riuscita della Visita Pastorale.

Grazie a chi ha preparato e sistemato la Chiesa, a chi ha preparato la presentazione video del Decanato, ai giovani che hanno accolto l’Arcivescovo, alla Corale S. Cecilia, al servizio d’ordine e al Consiglio Pastorale Decanale.

Ma soprattutto un Grazie a tutti i fedeli che hanno permesso all’Arcivescovo di sentirsi a casa.

 

 

I commenti sono chiusi .