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Ecumenismo, l’amore di Cristo spinge alla riconciliazione

La tradizionale Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani nell’anno del 500° anniversario della Riforma luterana. Il 18 il cardinale Scola parteciperà alla liturgia e predicherà nella chiesa protestante di via De Marchi a Milano

Il 2017 si apre con la consueta Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, che chiama a raccolta i fedeli della Chiesa cristiana in tutte le sue denominazioni su un aspetto che unifica e coinvolge le aspirazioni di uomini e donne del mondo intero. Quest’anno i temi sono molteplici, quanti sono i problemi e i drammi del tempo odierno, ma si riuniscono nella grande domanda di riconciliazione di individui e comunità di differenti tradizioni e storie culturali. A partire dalla ricorrenza dei 500 anni della Riforma luterana e nel vivo ricordo del Giubileo della Misericordia e del Sinodo delle Chiese ortodosse.

«Dialogo e spirito di fratellanza hanno ricevuto un impulso particolare anche dalla visita del Papa in Svezia e vivere insieme si fa traguardo vicino – ricorda monsignor Luca Bressan, Vicario diocesano per l’Ecumenismo -. Possiamo capire il comune linguaggio che ci viene dal Vangelo; le sfide su cui misurarci sono proprio di intesa e reciproco riconoscimento. In un tempo di grandi problemi, a dimensione anche europea, sta proprio alle comunità cristiane svolgere un ruolo di vicinanza e aprire nuovi percorsi di pace».

Se nel 1517 Martin Lutero, preoccupato per quelli che considerava abusi nella Chiesa del suo tempo, rendeva pubbliche le sue 95 tesi e segnava così tutta la storia successiva delle relazioni tra le Chiese in Germania e in Europa fino ai nostri giorni con drammatiche lacerazioni, fin dal 2008 la Chiesa evangelica di Germania (Ekd) ha avviato fin un intenso programma di riflessioni al proprio interno, in dialogo con la Chiesa cattolica a vari livelli, e con i partner ecumenici, per commemorare insieme l’evento del 2017. Nel contesto di questo anniversario, il Consiglio ecumenico mondiale delle Chiese (Cec) ha incaricato il Consiglio delle Chiese in Germania (Ack) di redigere il testo del materiale per la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani del 2017 e da qui scaturisce il forte tema della Settimana: «L’amore di Cristo ci spinge verso la riconciliazione» (cfr 2 Cor 5, 14-20).

«Siamo di fronte a novità epocali – afferma il diacono Roberto Pagani, responsabile del Servizio ecumenismo e dialogo -. In città spero sia l’inizio di un futuro di incontri e di accoglienza reciproca in cui ciascuna comunità celebra nel suo rito, ma sentendosi unita alle altre di fronte alla stessa Parola. Si deve arrivare a non percepire più la diversa identità dell’altro come un pericolo e una minaccia, ma come un dono. Di qui la proposta di celebrazioni ecumeniche della Parola in cui saranno insieme ministri di Chiese diverse».

Nell’ambito milanese e ambrosiano questo “fermento” di pensieri e di cuori si ritrova nel ricco programma della Settimana, sia in città sia nelle altre Zone pastorali, e che dal 18 al 25 gennaio mobilita parrocchie e comunità in varie opportunità di incontro, preghiera e fraternità.

In città il programma è curato dal Consiglio delle Chiese cristiane di Milano (Cccm), in collaborazione con il Servizio per l’ecumenismo e il dialogo della Diocesi. La Settimana si apre con la celebrazione liturgica presso la Chiesa cristiana protestante in via Marco De Marchi 9, mercoledì 18 alle 18 con la predicazione del cardinale Angelo Scola.

«Per non dimenticare il recente convegno tra cattolici e protestanti a Trento, dove i partecipanti al termine del convegno hanno spezzato insieme il pane, e lo hanno fatto proprio in quel Duomo trentino in cui si promulgarono le severe direttive della Controriforma – richiama il pastore valdese Giuseppe Platone, presidente in carica del Cccm -. Tutto questo (e altro ancora) evidenzia un cambiamento di rotta. Cinquant’anni di lavoro ecumenico non sono passati invano. Le diversità, in ambito cristiano, oggi non solo sono considerate legittime, ma possono convivere e cooperare. In un mondo diviso il Vangelo ci spinge a superare le barriere dell’intolleranza per arrivare al riconoscimento di valore delle differenze».

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