«Il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto» (Gv 14,26).

Il Vangelo di oggi ci riporta al Cenacolo.

Durante l’Ultima Cena, prima di affrontare la passione e la morte sulla croce, Gesù promette agli Apostoli il dono dello Spirito Santo.

Lo Spirito Santo “insegna”

Lo Spirito Santo  insegna ai discepoli a comprendere sempre più pienamente il Vangelo, ad accoglierlo nella loro esistenza  e a renderlo vivo e operante con la testimonianza.E’ come un vento dolce o possente, a secondo delle necessità, che guida la rotta della Chiesa e la spinge in avanti.«Il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa che io vi ho detto» (Gv 14,26).

Lo Spirito Santo “ricorda”

Lo Spirito aiuta gli Apostoli a “ricordare”, cioè a risvegliare la memoria, circa le parole di Gesù. Ricordare non come un semplice non dimenticare, bensì come un “riportare al cuore”, rimettere in cuore, nel luogo dove si decide e si sceglie, dove si ama e si gioisce.Così, per esempio, quando leggiamo un brano del Vangelo, dobbiamo chiedere allo Spirito Santo: “Fà che io capisca e che io ricordi queste parole di Gesù e che le custodisca nel cuore, così che guidino le mie scelte”. “Che io ricordi e che io capisca, che io viva”.

Non siamo soli!

La nuova presenza di Gesù nella storia avviene mediante il dono dello Spirito Santo, per mezzo del quale è possibile instaurare un rapporto vivo con Lui, il Crocifisso Risorto. Lo Spirito, effuso in noi con i sacramenti del Battesimo e della Cresima, agisce nella nostra vita. Lui ci guida nel modo di pensare, di agire, di distinguere che cosa è bene e che cosa è male; ci aiuta a praticare la carità di Gesù, il suo donarsi agli altri, specialmente ai più bisognosi.Non siamo soli! E il segno della presenza dello Spirito Santo è anche la pace che Gesù dona ai suoi discepoli: «Vi do la mia pace» (v. 27). Essa è diversa da quella che gli uomini si augurano o tentano di realizzare. La pace di Gesù sgorga dalla vittoria sul peccato, sull’egoismo che ci impedisce di amarci come fratelli. E’ dono di Dio e segno della sua presenza.

Conclusione

Ogni discepolo, chiamato oggi a seguire Gesù portando la croce, riceve in sé la pace del Crocifisso Risorto nella certezza della sua vittoria e nell’attesa della sua venuta definitiva.

Ogni discepolo ha tutto lo Spirito che gli serve per incarnare il Vangelo purchè gli diamo passione,  peso e importanza; lo rendiamo presente e vivo in queste strade, in queste piazze, nelle nostre case e nei nostri ambienti di vita.

 

I Sacerdoti della Comunità pastorale in Parabiago

 

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