2017-11-18 L’Osservatore Romano
Le case farmaceutiche devono garantire il diritto all’accesso alle terapie essenziali e necessarie soprattutto dei paesi meno sviluppati. È l’appello lanciato da Papa Francesco in occasione della conferenza internazionale su «Affrontare le disparità globali in materia di salute», in corso in questi giorni in Vaticano.
In una lettera indirizzata al cardinale Turkson, presidente del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale, che promuove l’incontro, il Pontefice ricorda che «le strategie sanitarie, volte al perseguimento della giustizia e del bene comune, devono essere economicamente ed eticamente sostenibili», rendendo disponibili «farmaci essenziali in quantità adeguate, in forme farmaceutiche fruibili e di qualità garantita, accompagnati da un’informazione corretta e a costi accessibili ai singoli e alle comunità».
Citando la nuova Carta degli operatori sanitari, il Papa sottolinea che «il diritto fondamentale alla tutela della salute attiene al valore della giustizia» e postula perciò «un’equa distribuzione di strutture sanitarie e di risorse finanziarie». Questo significa — ribadisce Francesco ampliando il discorso — che «finché non si risolveranno radicalmente i problemi dei poveri, rinunciando all’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e aggredendo le cause strutturali della inequità, non si risolveranno i problemi del mondo». Un monito rilanciato significativamente alla vigilia della prima giornata mondiale dei poveri, che si celebra domenica 19 novembre.